7 novembre 2017

 

In un recente articolo di Saluteinternazionale è stato presentato il Dossier Statistico sull’Immigrazione 2017 curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS, in collaborazione con il Centro Studi Confronti e l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali). Il Dossier presenta un contesto che va continuamente modificandosi e in cui gli immigrati e i loro figli assumono una rilevanza sempre maggiore dal punto di vista demografico, economico, occupazionale e socio-culturale. In questo ambito si inseriscono evidentemente anche le politiche sanitarie che non servono solo a garantire l’accesso senza barriere e discriminazioni al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ma anche a sviluppare linee generali di policy in grado di offrire risposte “di sistema” ai bisogni emergenti.

Vediamo qualche numero per capire le dimensioni del fenomeno: a livello mondiale i flussi migratori continuano a intensificarsi. Nel 2017 i migranti nel mondo sono stimati in 253 milioni, più del 3% della popolazione del pianeta, di cui 17,2 milioni rifugiati e 2,8 milioni richiedenti asilo. Nell’Unione Europea i residenti stranieri sono quasi 37 milioni, pari al 6,9% della popolazione totale, di cui circa 21 milioni sono cittadini extra UE.

Nel nostro Paese la presenza straniera regolare è stata stimata all’inizio del 2017 in 5.359.000 persone, mentre gli italiani all’estero sono 5.383.199. Gli stranieri hanno una distribuzione disomogenea sul territorio: 57,8% al Nord, 25,7% al Centro e 16,5% al Sud.

Inoltre, si conferma la crescita di cittadini stranieri che acquisiscono la cittadinanza italiana: nel 2016 sono stati 201.591, con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Su un totale di 474.000 bambini nati nel nostro Paese nel 2016 (il numero più basso dall’Unità d’Italia), il 19,4% è nato da madre straniera, mentre nel 2015 gli occupati stranieri hanno prodotto una ricchezza di 127 miliardi di euro, pari all’8,8% della ricchezza complessiva italiana.

Fatto questo breve punto della situazione, con numeri che sono sempre più significativi, è ancor più evidente che il fenomeno migratorio rappresenta per il sistema sanitario una sfida importante, non solo in termini di quantificazione e analisi dei bisogni, ma in particolare per l’adeguata organizzazione dei servizi.

È fondamentale quindi passare da una gestione dell’emergenza a una pianificazione e una governance di una sanità che tenga conto di questi mutamenti sociali.

Nel corso degli ultimi 2 anni sono state avviate nel nostro Paese una serie di iniziative istituzionali volte a cambiare il paradigma sanitario in atto nei confronti dei cittadini stranieri che sono arrivati e che continuano ad arrivare nel nostro Paese.

A partire dall’Accordo del 20 dicembre 2012 tra Governo, Regioni e Province Autonome sulle “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e P.A.”, ancora però non adeguatamente e completamente applicato, sono stati emanati una serie di atti della Pubblica Amministrazione per regolare alcuni aspetti sanitari per gli stranieri, in maniera da iniziare un vero percorso di inclusione.

 

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Scarica la Scheda sul Dossier immigrazione 2017

 

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