8 settembre 2015


All’inizio del mese di agosto è stata approvata dal Consiglio Regionale la nuova riforma della Sanità in Lombardia, che è entrata di fatto in vigore il 14 agosto con la pubblicazione sul supplemento del Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 33. Entro fine anno la riforma sarà completata con un secondo progetto di Legge (che è già in Commissione) che riguarderà in particolare la prevenzione, la salute mentale, le malattie rare, la veterinaria e i rapporti con le Università.

La riforma approvata ad agosto punta in particolare a realizzare servizi con minori costi e con una riduzione del carico fiscale per i contribuenti: riduzione dei ticket sanitari, delle liste d’attesa e delle rette delle Residenza Sanitarie per Anziani. Quanto approvato in Regione introduce la possibilità di istituire l'assessorato unico al Welfare e il superamento delle aziende ospedaliere, che diventano ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriali), oltre alla riduzione del numero della ASL da 15 a 8, che avranno la nuova denominazione di ATS - Agenzie di Tutela della Salute.

Le ASST avranno il compito di erogare le prestazioni sanitarie e socio sanitarie, garantendo le prestazioni e le cure sul territorio in sinergia con gli ospedali. L'obiettivo che si pone la nuova norma regionale è di passare dalla cura del paziente al "prendersi cura" con continuità del paziente, anche a domicilio. Buoni propositi, che speriamo non restino solo delle mere affermazioni!

Le nuove ATS avranno invece funzioni di gestione, di programmazione e di controllo, oltre alla supervisione sulla continuità delle cure ai malati cronici e gravi. Spetteranno loro l’accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie, la negoziazione e l’acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie

La legge prevede l’utilizzo di ARCA (Agenzia Regionale Centrale Acquisti) come centrale unica acquisti per gli appalti, e vede la creazione dell'Agenzia di Controllo della qualità e della spesa, composta da esperti indipendenti. Con questa legge la Regione vuole separare programmazione sanitaria e gestione.

Ci auguriamo che la nuova riforma regionale vada avanti nell’ottica di un miglioramento delle cure, con effettivi vantaggi per i pazienti, e che non sia invece un modo mascherato per tagliare servizi.

 

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