9 settembre 2014


Eccoci qui. Ci siamo lasciati a fine luglio e ci ritroviamo al rientro dalle vacanze con tante idee e progetti in testa. E il prossimo autunno si annuncia interessante e carico di impegni.

Il primo evento che vede coinvolta Fondazione Paracelso è il “Salone della CSR e dell’innovazione sociale”, che si terrà a Milano presso l’Università Bocconi il 7 e l’8 ottobre prossimo. La manifestazione milanese, alla sua seconda edizione, vuole essere un importante momento di discussione sull’evoluzione della responsabilità sociale d’impresa, alla luce anche della grave crisi economica che ormai ci circonda da diversi anni, e che, tra le altre cose, ha avuto anche importanti ripercussioni sul Sistema Sanitario Nazionale e sul trattamento dei malati in genere.

L’edizione di quest’anno è dedicata ai processi collaborativi e partecipativi. Proprio per questo Fondazione Paracelso ha deciso di prendervi parte, per portare una testimonianza delle proprie iniziative e della propria filosofia di intervento, come fortemente ribadito anche nell’evento svolto in occasione della Giornata mondiale dell’emofilia nell’aprile scorso.

Fondazione Paracelso sarà poi impegnata ai primi di novembre nel Convegno triennale promosso da AICE – Associazione Italiana Centri Emofilia – che si terrà a Firenze, rivolto a medici, operatori e pazienti.

In questa occasione, oltre a partecipare a diversi incontri, Fondazione Paracelso sta organizzando un proprio momento di discussione il 3 novembre mattina, dove presenterà alcuni tra i più recenti progetti: resilienza, HOPE, Cpì e le iniziative in Zambia.

Oltre a questi impegni, entro ottobre dovrebbe essere pronto il software del progetto “Serious games”, e potranno iniziare le fasi di test su una decina di pazienti per mettere a punto definitivamente il sistema. Su questo progetto – leggi l’altro articolo della newsletter – abbiamo lanciato una richiesta di donazioni attraverso un portale di crowdfunding.

E poi ci sono da portare avanti e sviluppare gli altri progetti. Per Cpì continuano ad arrivare richieste da altre città e ci impegneremo nei prossimi mesi nell’individuare le risorse e dare quindi seguito alle sollecitazioni delle famiglie e dei centri emofilia. Monitoreremo lo stato di avanzamento del progetto Zambia, in particolare, dopo l’adesione dell’Associazione zambese al WFH, per monitorare come procedono gli aiuti internazionali ai malati affetti da emofilia nel Paese centrafricano.

Così come cercheremo altre occasioni di visibilità, per cercare di far conoscere sempre più la malattia e che cosa significa essere pazienti emofilici in Italia oggi.

Un percorso che continua e che ha bisogno dell’appoggio di tutti.

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