15 luglio 2014


Nel quadro del progetto Sans frontières per il sostegno dei malati di emofilia nei Paesi in via di sviluppo, nel 2012 Fondazione Paracelso Onlus ha attivato un programma di aiuti umanitari in Zambia.

Lo Zambia ha circa 13 milioni di abitanti. Considerato che l'emofilia si presenta in un bambino ogni diecimila (è così in tutto il mondo) sappiamo che nel Paese dovrebbero esserci più o meno 1.300 pazienti. Al momento però, in carenza di strutture specialistiche e delle relative capacità diagnostiche e terapeutiche, solo una piccola parte è stata individuata. Gli altri sono malati invisibili.

Ad agosto 2013 il Presidente di Fondazione Paracelso Andrea Buzzi e la Direttrice del Centro emofilia “Angelo Bianchi Bonomi” presso il Policlinico di Milano, Flora Peyvandi, sono partiti alla volta dello Zambia: un viaggio esplorativo, l’inizio della nostra missione per aprire il primo Centro emofilia del Paese e strutturare l'Associazione dei pazienti, ammessa poi a WFH ‒ unico organismo mondiale di cooperazione per l'emofilia ‒ in occasione del loro Congresso internazionale, che si è svolto a Melbourne lo scorso maggio.

Il nostro intervento, condotto in collaborazione con la World Federation of Hemophilia, mira a trasformare i malati in pazienti, sottraendoli all’invisibilità: perché il diritto alla cura non ha frontiere.

Grazie anche alla donazione di Baxter Italia (200.000 UI di fattore VIII ricombinante di prima generazione) abbiamo potuto contribuire al fabbisogno di farmaci, medicinali salvavita al momento non disponibili in Zambia e indispensabili per la cura dei pazienti.

A nome di tutti coloro che, grandi e piccoli, ne usufruiranno, Fondazione Paracelso ringrazia Baxter per il suo preziosissimo contributo.

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